Pratiche del Centro di Mediazione Penale di Studio IRIS.
Il D.lgs 274/2000, attuativo dell’art. 14 della Legge delega 468/99, concretizza, nel nostro ordinamento, un nuovo modello di giustizia penale, ispirato a principi e preordinato ad obiettivi profondamente diversi da quelli tipici del sistema penale tradizionale. L’intervento del legislatore del 2000, lungi dal configurarsi, almeno nelle intenzioni esplicitate, come mero tentativo di alleggerire il carico di lavoro degli operatori giudiziari, mira chiaramente a definire una nuova strategia di gestione del reato, seppur espressivo di conflittualità “minore”, nuovi strumenti per la composizione del conflitto da crimine, dispositivi ascrivibili organicamente proprio al modello della Giustizia riparativa.” (Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità)
E’ quindi possibile rinunciare alla obbligatorietà dell’ azione penale nei reati a querela della persona offesa, mentre il riconoscimento, anche ai fini processuali, degli esiti della attività di mediazione è disciplinato dal D.Lgs. 274/2000 sulla competenza penale del Giudice di Pace. Ottimo contributo in tal senso lo troviamo in Linee guida sulla mediazione penale di Filomena Terenzi pubblicato su http://www.ristretti.it/areestudio/territorio/opera/documenti/giustizia/Terenzi.htm
Le misure individuate dall’ordinamento al Giudice di Pace per promuovere e realizzare la conciliazione sono di tre tipi:
1) misure strettamente sanzionatorie non detentive (le prestazioni di attività non retribuite a vantaggio della comunità ex art. 54, l’obbligo di permanenza domiciliare ex art. 53 e misure prescrittive specifiche tipo pena pecuniaria)
2) misure conciliativo-mediatorie (la mediazione ex art 29 co. 4 finalizzata alla remissione della querela)
3) misure riparative (le condotte riparatorie “estintive” del reato ex art 35)
A queste misure, va aggiunta la possibilità ex art. 34 dell’esclusione di procedibilità per particolare tenuità del fatto, istituto mutuato dal processo minorile (art 27 D.P.R. 448/88).
Studio IRIS, quale Centro di Mediazione Penale e Spazio di Ascolto per le Vittime operante sull’intero territorio della Basilicata, realizza percorsi di mediazione penale vittima-autore di reato, non solo in ambito minorile (su invio dei Servizi Territoriali Minorili lucani) ma anche in ambito adulti ex art. 29 e 35 D.Lgs. 274/2000.
Ai sensi dell’art. 29 “Il giudice, quando il reato è perseguibile a querela, promuove la #conciliazione tra le parti. In tal caso, qualora sia utile per favorire la conciliazione, il giudice può rinviare l’udienza per un periodo non superiore a due mesi e, ove occorra, può avvalersi anche dell ‘attività di mediazione di centri e strutture pubbliche o private presenti sul territorio.
In ogni caso le dichiarazioni rese dalle parti nel corso dell’attività di conciliazione non possono in alcun modo essere utilizzate ai fini della deliberazione”.
Il Giudice di Pace, infatti, quando il reato è perseguibile a querela, può promuovere la mediazione tra le parti in conflitto al fine della conciliazione, inviando il caso ad appositi qualificati centri di mediazione esterni all’ apparato giudiziario.
E’ chiaro che non tutti i casi possono essere inviati in mediazione; nei casi in cui le parti non desiderino assolutamente chiarirsi e risolvere il conflitto generato dal reato, ma preferiscono limitarsi a riparare materialmente gli effetti dannosi del reato con un semplice risarcimento, il Giudice può fare a meno di inviare il caso al Centro di Mediazione.
Il Centro di Mediazione Penale di StudioIRIS, alla ricezione dell’ invio del caso da parte della Cancelleria del Giudice di Pace, in conformità all’art. 29 co. 4 ex D.Lgs 274/2000, protocolla il caso nel Registro delle Mediazioni Penali e si attiva tempestivamente per dare avvio all’iter di mediazione.
L’art. 35 del decreto legislativo 28 agosto 2000, che riconosce alla “condotta riparativa” realizzata prima del giudizio, efficacia estintiva del reato, recita poi : “Il Giudice di pace, sentite le parti e l’eventuale persona offesa, dichiara con sentenza estinto il reato, enunciandone la causa nel dispositivo, quando l’imputato dimostra di aver proceduto, prima dell’udienza di comparizione, alla riparazione del danno cagionato dal reato, mediante le restituzioni o il risarcimento, e di aver eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato. Il Giudice di pace pronuncia la sentenza di estinzione del reato di cui al precedente comma solo se ritiene le attività risarcitorie e #riparatorie idonee a soddisfare le esigenze di riprovazione del reato e quelle di prevenzione”.
Prima dell’udienza di comparizione, l’autore di reato può quindi dimostrare di essersi impegnato a riparare il danno causato, nelle forme del risarcimento o della restituzione, evitanto gli effetti pregiudizievoli del reato.
I Mediatori di Studio IRIS, impegnati nell’attività di mediazione penale, sono professionisti altamente qualificati formatisi con master di alta formazione in mediazione penale presso Studio IRIS ed in continuo aggiornamento in materia di mediazione e giustizia riparativa.
La formazione proposta da Studio IRIS per la specializzazione dei mediatori in materia penale è effettuata secondo le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa (No.R (99)19, 15 Settembre 1999) ed i Basic Principles sull’uso dei programmi di giustizia riparativa nell’ambito penale (ONU 2000), relative alla qualificazione della figura del mediatore in ambito penale. Durante il percorso formativo i futuri Mediatori hanno anche l’opportunità di effettuare un training nel Servizio di Mediazione prima di intraprendere l’attività di mediazione vera e propria; le attività espereziali proposte ed il lavoro su case studies consentono ai futuri mediatori di acquisire un alto livello di competenza nella gestione del conflitto e nel lavoro con vittime ed autori di reato, anche grazie alla possibilità di operare, in affiancamento ad un mediatore esperto, nello Sportello di Ascolto per le Vittime.
Gli approfondimenti proposti sull’ uso degli strumenti operativi della giustizia riparativa (mediazione autore-vittima, mediazione indiretta e/o allargata, victim empathy groups, family conference group, riparazione), parte integrante del percorso specialistico dei Mediatori Penali di Studio IRIS, consentono di poter contribuire, anche nel panorama nazionale, al riconoscimento ed alla valorizzazione delle buone pratiche di mediazione e riparazione, oltre che all’elevarsi della qualità e della quantità dei servizi disponibili.
La mediazione si impone, oggi più che mai, come sfida educativa nelle relazioni e strumento di prevenzione della violenza, con l’ambizione di voler segnare un passaggio epocale dall’ottica del giudizio e pre-giudizio all’ottica del sostegno che restituisce dignità e responsabilità. Una qualificata formazione dei mediatori è ormai indispensabile per poter contribuire alla crescita del capitale umano di una comunità. La qualità del servizio di mediazione erogato al cittadino è data dalla qualità della formazione acquisita dal mediatore, dalla qualità delle attività di aggiornamento professionale, dall’organizzazione interna del servizio, dall’efficacia ed efficienza nella gestione dei percordi di mediazione e dalla ricerca-azione costante per lo sviluppo di buone pratiche.